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Arrivederci a settembre!
Sono stati mesi impegnativi e intensi ed è finalmente arrivato il momento di riposare e prenderci una pausa: questo è l’augurio di buone vacanze e di trovarci a settembre nuovamente entusiasti e pieni di passione per affrontare la seconda parte di questo 2022 del nostro CEO.
Fabrizio Rindi ospite alle Nazioni Unite per l’Associazione Diplomatici
Associazione Diplomatici (già nostro partner lo scorso anno in occasione del lancio di EMSE: l’educational model stock exchange) ha dato vita al Change the World – World Program, accreditato come il più importante forum itinerante internazionale al mondo, per studenti delle scuole e delle università, che tocca le città di New York, Abu Dhabi, Roma, Singapore, Parigi, Berlino e Bruxelles.
Il nostro Presidente Fabrizio è stato invitato come panelist al Change the World Model UN di New York che rappresenta il più prestigioso tra tutti gli eventi in programma organizzati dall’Associazione. La tre giorni di lavori, con il coinvolgimento di oltre 5000 studenti provenienti da più di 140 paesi differenti nonché di ospiti internazionali di spicco, si è svolta lo scorso 23-24 e 25 luglio presso lo storico Millennium Broadway Hotel di Times Square e il Palazzo di Vetro, quartier generale delle Nazioni Unite.
“Cambiare il mondo correggendo errori del passato non è un compito facile, perché la storia ci insegna che l’evoluzione non procede mai in maniera lineare. Ma l’ambizione che ho visto negli occhi dei giovani delegati ha acceso in me una speranza in più. Non c’è niente di più bello e soddisfacente, quando raggiungi una certa stagione della vita, se non offrire tutta la propria esperienza e il proprio vissuto alle nuove generazioni che possono usarlo e fare meglio. È stato per me un onore contribuire attivamente a questa iniziativa” ha commentato Fabrizio.
YZK si ferma per la pausa estiva e vi dà appuntamento a settembre
Come preannunciato nello scorso numero di questa newsletter, dal 9 maggio al 1 luglio scorso si è tenuta la seconda sessione di YZK, il Junior Training Programme di Kairos.
Fabio, Federico, Filippo e Isaac, i quattro ragazzi ospitati in questo turno, hanno potuto anche loro sperimentare cosa significa lavorare in una società di gestione del risparmio, immergendosi nel pieno delle attività dinamiche e stimolanti della nostra sala di gestione.
Affiancati dai loro mentor – Riccardo B., Mereme, Heidi e Roberta – le giovani matricole hanno potuto toccare con mano a rotazione le sfide con cui si confrontano ogni giorno alcuni dei nostri colleghi. Un particolare ringraziamento ai team ESG & Analysis, Fixed Income, Gestioni Patrimoniali, Venture Capital e Team Italia per la pazienza e l’attenzione riservata loro e per l’affiancamento costante nelle attività quotidiane: un bagaglio esperienziale che si porteranno dietro per i prossimi anni e una buona vetrina per il Gruppo Kairos.
Abbiamo voluto salutare i ragazzi registrando un video per raccogliere direttamente dalle loro voci i feedback di questa esperienza e metterli alla prova davanti alle nostre telecamere.
YZK ora va in vacanza e si prende una piccola pausa. Il nuovo appuntamento con la prossima sessione di corso è fissato per il 19 settembre con nuovi giovani candidati da conoscere.
Buona estate!
La nascita del Comitato di Sostenibilità
Lo scorso aprile il Consiglio di Amministrazione di Kairos Partners SGR ha approvato l’istituzione del Comitato Sostenibilità, un organo tecnico con funzioni consultive che avrà il compito di proporre e supervisionare le iniziative di sostenibilità proprie della Società.
Il Comitato si occuperà perciò di definire la strategia di sostenibilità aziendale, identificare i relativi pilastri, ovvero i principali impatti che l’organizzazione ha o potrebbe avere sull’economia, sull’ambiente e sulle persone; una volta stabiliti gli obiettivi strategici si definirà un piano d’azione.
Sono membri del Comitato, presieduto dalla dott.ssa Federica Barbaro, nostro Consigliere, Daniela, Federica, Guido, Rocco, Rossana, Sabrina e Silvia.
Il Comitato si è riunito per la prima volta il 25 maggio con la partecipazione di Oriana.
Nel corso della riunione è stato discusso l’approccio da adottare nel prossimo futuro: il focus per l’anno 2022 è di impostare la Corporate Social Responsibility (CSR), elaborando la strategia di sostenibilità di Kairos. Considerato che la società ha già fatto e sta facendo tanto in diversi ambiti riconducibili alla sostenibilità, il Comitato ha stabilito di iniziare con la mappatura delle attività svolte. Questo primo esercizio, ormai concluso, è stato effettuato con l’aiuto di vari colleghi.
Il passo successivo sarà confrontarsi con i trend di settore e quindi completare la cosiddetta “analisi di materialità”, ovvero l’analisi d’impatto della società su particolari tematiche ESG. L’obiettivo per fine anno è di definire i pilastri di sostenibilità e proporre un piano d’azione.
Il Comitato ringrazia i colleghi per il supporto dato e invita tutti a contribuire tramite i suoi membri segnalando eventuali iniziative o idee o fornendo la vostra disponibilità.
Ciao Roby
Non lo vedremo più girare per gli uffici instancabile con la sua divisa impeccabile, giacca abbottonata e cravatta anche in agosto. Non avremo più i suoi suggerimenti cortesi, la sua disponibilità in qualsiasi orario, la sua competenza. Non godremo più della sua energia, di quel reattore che aveva dentro e che lo dotava di una curiosità onnivora, della voglia non solo di studiare ma perfino di reinventare le scienze e la tecnologia. Non ascolteremo più le sue originali teorie sul mondo, i suoi racconti sui suoi antenati italiani e tedeschi, le sue ipotesi da ex hacker buono che sa come girano le cose dietro le quinte dell’ufficialità. Non avremo più modo di apprezzare, se non nel ricordo, il suo grande pudore, come vedemmo nei giorni successivi alla morte del padre amatissimo o nell’entusiasmo composto con cui raccontava di suo figlio. Roberto è stato una personalità forte ma mai aggressiva, un outsider integrato, un bilingue non solo italiano-tedesco, ma soprattutto nel desiderio di affiancare a tutto quello che è dato per acquisito l’apertura senza preconcetti verso mondi alternativi. In altri contesti o epoche meno fredde della nostra, magari nell’Ottocento, avrebbe potuto essere un inventore o un ricercatore capace di proporre nuove audaci visioni. Ci ha lasciati nel suo stile, in punta dei piedi e con discrezione. Ricordarlo sarà triste, ma anche bello.
Alessandro F.
Diego S.
Ho avuto la fortuna di parlarci molto in questi ultimi due anni per tanti e tanti motivi. Avevo scoperto una persona profonda, colta, coraggiosa, buona! Molto buona! Mi mancherà molto e mi mancheranno le nostre chiacchiere sul mondo e quei discorsi che oggi si possono fare solo con pochi. Sapeva cosa c’era dietro le quinte dell’ufficialità ma non ostentava né competenze, né conoscenze, né altro. Robi era molto di più di quello che sembrava. Sono sgomenta e soffro per il dolore di suo figlio che non potrà conoscere tutto quello che era suo padre e per la grande perdita per noi tutti.
Roberta V.
Roberto era un mio amico che per caso era anche il mio capo. Sia come capo che come amico non avrei potuto chiederne uno migliore. Era gentile, intelligente e aveva un’aura intorno a sé che ti avvolgeva quando eri vicino a lui. Mi mancherai fratello mio, ci vediamo dall’altra parte.
Akthar C.
Ho tanti tuoi ricordi che mi tornano alla mente e mi strappano un sorriso malinconico… dalla cartolina in Bigli con scritto a grandi lettere “Saluti dalla Isla Blanca”, la tua amata Ibiza, al tuo immancabile completo elegante azzurro un po’ angelico, alle storie assurde che raccontavi su complotti, verità nascoste, alieni, viaggi e rapimenti e chi più ne ha più ne metta. Con te erano sempre conversazioni fuori da ogni logica comune. Ci mancheranno persino i tuoi indecifrabili messaggi di alert interni (“Kairos is under attack!” chi se lo dimentica più e quante risate che ci hai involontariamente strappato) Mi mancheranno anche le tue supercazzole IT, quelle che arrivavi alla fine delle telefonate e ti sentivi un po’ un tecnico della NASA. I tuoi acquisti bizzarri come quella volta che ti presentasti con i guanti con le luci blu stile Minority Report o le cuffie cocleari che ci è voluta una settimana per capire cosa fossero. Eppure, tu eri così, strampalato ma buono, con capelli più afro del tuo Ale che quando te lo facevamo notare te la ridevi di gusto, tutto orgoglioso. Riposa in pace Bobby, noi spegniamo e riaccendiamo chissà che funzioni stavolta.
Stefania S.
Sono sconvolto, come tutti, Roberto era una persona speciale, rimarrà per sempre nel mio cuore quel suo modo di fare gentile e garbato, spero che tutti noi riusciremo a conservare dentro di noi almeno un po’ di quella bontà e gentilezza che esprimeva nei suoi gesti e nelle sue azioni, prendendone esempio.
Alessandro P.
Vorrei ricordare Roberto con le parole di uno scrittore che dedicò il suo libro all’importanza del ricordo: “L’uomo il cui nome è pronunciato resta in vita” e noi abbiamo spesso pronunciato il tuo nome e continueremo a farlo.
Giulia C.
La vicenda di Roberto ha lasciato tutti senza parole. Dapprima l’incredulità della notizia, poi lo sgomento, il pensiero per la sua famiglia e al suo bambino e poi il vuoto… oggi ci sei, ma basta un attimo per interrompere tutto. Allora, se dobbiamo imparare qualcosa dalla prematura scomparsa di Roby è che non vale la pena arrabbiarsi, portare rancore, impuntarsi… Almeno noi abbiamo ancora tempo – finché Dio vuole – di rimediare, di fare quella telefonata, di dare quell’abbraccio e dire “ti voglio bene”. Grazie Roby per questa lezione, ci mancherai.
Laura C.
“Un matto che ha vissuto la vita a modo suo, da hacker, responsabile IT…quello dell’amore tantrico prima di Sting, quello delle sparatorie in Colombia, quello del “hai provato a spegnere e riaccendere?” Quello che guardavi la foto di suo figlio sul suo desk e non diceva niente, semplicemente sorrideva. Quello in giacca e cravatta con 45 gradi. Questo per me è (e uso il presente) Roberto.”
Gianluca S.
Ricordo le sue mail per me difficilissime. Lo chiamavo e dicevo: “Robi, parlami facile, è richiesto che io faccia qualcosa o posso far finta di aver capito e va bene così?”…e lui se la rideva di gusto.
Oriana B.
Roberto è una rara anima curatrice che ho avuto l’onore di conoscere. Maestro di meditazione ed energia, ha il dono oltre che abilità sviluppata nel tempo di saper leggere le persone attraverso i loro comportamenti e la loro anima, le più intime paure e desideri, ne comprende le forze e ne ridona vigore aiutandole a sganciarsi dal peso delle paure, dei sentimenti negativi, indirizzandole sulla via. Credo che molte persone siano ancora inconsapevoli di tale aiuto ma il sorriso sul loro volto, dopo anni, ne è un chiaro segno. Robi è buono, gioioso, sereno, semplice, veritiero, compassionevole, pieno di speranza, gentilezza, benevolenza, empatìa, umiltà, generosità e fede. Ha sempre alimentato il lupo positivo dentro di sé. Ricordo con un sorriso: “mantieni i tuoi pensieri positivi perché questi alimenteranno le tue azioni, diventeranno i tuoi comportamenti quindi i tuoi obiettivi a lungo termine.” Robi donava la propria energia vitale agli altri, senza chiedere nulla in cambio, sempre presente mai invadente, ricaricandosi attraverso la meditazione e le sue Luci più grandi, Daba ed Alessandro ed i suoi Amici e famiglia. Il suo sorriso, sonoro e colorato, la sua pace interiore sono un dono e incontrarti è stato un grande regalo: mi hai donato gli strumenti per ricolorare la mia vita. Caro Robi, ti immaginiamo sull’overboard o in bici con Ale, a preparare una grigliata per tutti, affumicare della carne, o a preparare una cena prelibata…ti salutiamo con sorrisi, ammirando la grande opera che hai dipinto nelle nostre anime. Ci vediamo, caro amico, con amore…
Silvia S.
Arrivederci Pezza, ci mancherai!
Suggerimenti di Viaggio
L’estate è ormai alle porte e con lei aumenta la voglia di evasione. Abbiamo perciò pensato di condividere con voi alcuni racconti o esperienze di viaggio vissuti in prima persona dai nostri colleghi. Che aspettate! Zaino in spalla è ora di programmare la vostra prossima escursione!
In volo sulle vette di Marialaura S.
Ho organizzato questa sorpresa di compleanno per i 40 anni del mio compagno e devo dire essere riuscita alla perfezione, anche complice il bellissimo tempo. Il venerdì sera abbiamo dormito a Chiesa Valmalenco da cui siamo partiti il sabato mattina di buon’ora in direzione Campo Moro, dove abbiamo lasciato l’auto. In elicottero abbiamo sorvolato le montagne, un’esperienza adrenalinica! Il pilota ci ha lasciati al rifugio Marinelli-Bombardieri a circa 3000 metri di altitudine e dal rifugio siamo poi partiti per un trekking sul sentiero che attraversa parte dell’Alta Via della Valmalenco, attorniato dalla catena del Bernina. La camminata, durata circa 5 ore in tutto, è proseguita con una piccola sosta intermedia al rifugio Carate Brianza e una pausa pranzo al Musella più avanti. Abbiamo passato la notte al rifugio Motta, una location unica che vanta una vista mozzafiato sul Lago Palù, dominando dall’alto tutta la Valmalenco. Dopo il meritato riposo, e anche dopo una altrettanto meritata degustazione di piatti tipici della tradizione valtellinese, siamo partiti l’indomani per le ultime 3 ore di trekking. Tra pezzi più ripidi e tratti per famiglie, siamo giunti alla conclusione del nostro “circuito” montano ritornando al nostro campo base per riprendere l’auto. Un’esperienza avventurosa e indimenticabile che consiglio vivamente a tutti gli amanti della natura e della montagna.
Perdendosi tra le calli veneziane di Francesco Z.
Premesso che Venezia è bello visitarla quando non c’è troppa gente, quindi fuori dagli appuntamenti “comandati” del Redentore o delle grandi mostre internazionali (quella del cinema, le biennali d’arte etc), sconsiglio anche la visita nei mesi estivi: a Venezia si fanno delle grandi camminate e le decine di ponti che siamo chiamati a superare sotto al sole dell’estate ci lasciano in un bagno di sudore.
Fatta questa premessa, Venezia ha un sacco di luoghi del cuore, fuori dalle principali rotte turistiche che si possono visitare. Ne elenco alcuni, senza pretese di esaustività:
• Il ghetto ebraico: è il primo ghetto della storia. Fondato nel 1516 nel luogo dove sorgeva una antica fonderia, da cui il termine “getto”, ovvero colata. È un luogo ricco di storia e di grandi suggestioni, che si intrecciano con le vicende della Serenissima. Uno degli istituti più importanti del ghetto erano sicuramente i “banchi di pegno”, istituiti nel numero di tre, ciascuno con uno specifico colore: rosso, nero e verde (oggi ancora visibili) per svolgere attività creditizia dietro pegno. Questi istituti ebbero un ruolo non secondario nel finanziare la Repubblica stessa. Ebbero talmente successo che Shakespeare ci ambientò “Il Mercante di Venezia”.
Un altro aspetto storicamente rilevante, soprattutto per capire la natura cosmopolita della Venezia del ‘500 che attirava i migliori talenti mondiali (non per altro è stata definita la NY del ‘500) è poi la compresenza nel ghetto di ben cinque sinagoghe, ubicate ai piani intermedi dei palazzi che si affacciano sul campo. Ciascuna per ogni etnia di riferimento e provenienza: la scuola grande tedesca, la scuola Canton (riferita agli ashkenaziti non tedeschi), la scuola italiana, quella spagnola e quella levantina. Tuttora abitata da ebrei, molti dei quali ortodossi, il venerdì sera nel campo è possibile vederli in preghiera tutti insieme. Molto suggestivo. Ubicato all’ingresso del ghetto in posizione più defilata, ma affacciato sul Rio di Cannaregio, c’è anche il ristorante tipico Kosher “GAM GAM”, molto conosciuto e sicuramente consigliato, anche se farsi fare lo scontrino è un’impresa abbastanza ardua.
• Le fondamenta della Misericordia: se si visita il ghetto è obbligatorio farci un giro. Le fondamenta partono proprio dal ghetto e costeggiano tutto il Rio della Misericordia verso Est. Sono un luogo di ritrovo per i veneziani, caratterizzati da un susseguirsi di locali e bacari (ristorantini veneziani tipici) affacciati sul Rio e molto incantevoli. Molti ci arrivano direttamente in barca dopo una giornata trascorsa in laguna o al lido. Tipico l’aperitivo preso seduti direttamente in uno dei barconi ormeggiati lungo il rio stesso, un’esperienza che più veneziana di così non si può!
• L’angolo culturale: per vivere appieno i fasti settecenteschi della Serenissima in un vero viaggio nel tempo, da vedere assolutamente il museo di Ca’ Rezzonico, uno dei palazzi più importanti del Canal Grande, costruito dall’omonima e potentissima famiglia Widmann-Rezzonico per ospitarvi, tra le altre, sontuose feste da ballo. Ad oggi tutto il piano nobile conserva quadri e arredi originali, tra cui dipinti del Longhi, Tiepolo o del Canaletto e ci rende ancor oggi uno spaccato di quelle atmosfere e di quegli intrighi veneziani così mirabilmente raccontati da Casanova nelle sue opere.
Una perla incastonata nelle rocce marchigiane di Sara B.
Uno dei posti che consiglio di vedere almeno una volta nella vita è il Tempietto Valadier che sorge a Genga in provincia di Ancona nelle Marche: un’eccellenza architettonica incastonata nella roccia e che risale ai primi anni dell’800. Il tempio, fusione perfetta tra uomo e natura, fa parte del complesso dell’eremo di Santa Maria Infra Saxa, un antichissimo monastero di clausura femminile.
Consiglio di raggiungere il tempietto la mattina evitando le ore calde della giornata per trovare anche meno turisti e godere appieno la particolarità del luogo. Il Valadier è facilmente raggiungibile a piedi risalendo la via pedonale lastricata che parte dalla strada per le Grotte di Frasassi. Il sentiero è abbastanza ripido e devo dire impegnativo se affrontato nel cocente caldo estivo marchigiano. In nemmeno di 1 km si raggiunge però questo luogo magico che regala un’atmosfera unica nel suo genere.
Ovviamente il consiglio è quello di includere nella visita anche le vicine grotte, altrettanto suggestive.